martedì 25 luglio 2017

A volte piango un po'

Capita che sul nostro lettone, prima di dormire, si stia lì, a giocare, a guardare Leo saltare per 20 minuti consecutivi o fare altre cose sul confine del ricovero ospedaliero. E mentre lo guardo come Canova deve aver guardato Amore e Psiche dopo l'ultima levigata, in silenzio e di nascosto mi commuovo un po' perché pensò due coseLa prima è che sono la persona più felice della terra e sicuramente anche di Marte e Saturno. Mio figlio è straordinario e la cosa che amo più di lui è la bontà e la tenerezza che mostra verso tutto ciò che lo circonda: persone bianche, nere, gialle e anche verdi, e animali, anche quelli su due piedi. La seconda è che ho paura. Perché quando ami alla follia qualcuno ciò che temi e che gli possa accadere qualcosa oggi, domani o tra 10 anni. E lo vorresti proteggere dal mondo e dalle mille insidie di questa nostra contemporaneità stupida, distratta e arrogante. Puoi avere mille occhi, mille braccia per proteggerlo, mille attenzioni ma sai che sono gli attimi e le circostanze fortuite a fare la differenza. E che l'unico modo che hai per non pensare a tutto ciò che potrebbe accadere è far accadere tutto ciò che tu voglia che accada.

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